Quando potare il fico: ecco il periodo giusto per avere una pianta sempre rigogliosa

Il fico è una pianta che si può tenere tranquillamente anche nel giardino di casa e regala davvero tante soddisfazioni a chi ama questi frutti: marmellate, crostate, piatti dolci e persino salati sono solo alcune delle ricette che si possono preparare con questo succulento dono della natura. Ma deve essere curato per bene.

Tra le accortezze da riservargli, ci sono temperatura ideale, irrigazione e potatura. Questa è differente se il fico è ancora nel vaso o se si trova nel terreno, inoltre oltre al periodo corretto va tenuto conto degli attrezzi adatti da impiegare per portare a termine l’operazione. Se si ha il pollice verde, lo si fa anche in autonomia.

Altrimenti, meglio affidarsi a un giardiniere o a un professionista del settore per essere certi di non sbagliare e di avere sempre a portata di raccolta frutti buoni, sani e rigogliosi. Così come una capigliatura, anche una pianta va potata regolarmente con i giusti tempi che, nel caso del fico sono essenzialmente due.

Le mezze stagioni del fico

Primavera e autunno sono di certo le due stagioni da scegliere per la potatura del fico. In particolar modo, per quanto concerne la prima stagione è meglio provvedere intorno a fine marzo, massimo primi di aprile, mentre il mese autunnale migliore è indicativamente ottobre. I frutti più saranno stimolati alla crescita.

Le cose principali a cui prestare più attenzione, sono anche il motivo per cui le tempistiche da seguire siano queste e non altre: all’inizio della primavera, la pianta non ha ancora germogliato e si può potare senza danneggiare nulla. Al contrario, in ottobre la raccolta dei fichi è ormai quasi completata.

Va evitato assolutamente di potare in estate proprio perché è il periodo di massima crescita e si rischia solo di eliminare ramificazioni piene di vita e di frutti. Se tutto è stato fatto secondo la corretta tabella di marcia, l’albero sarà carico e rigoglioso e sarebbe comunque inutile cercare di rimediare durante i mesi estivi.

Cosa potare?

Può sembrare una domanda retorica o banale, ma va prestata la massima cura quando si pota il fico, per non rischiare di tagliare qualcosa che invece andrebbe lasciato. I rami evidentemente malati sono i primi a dover essere eliminati, così come quelli spezzati, danneggiati o addirittura palesemente privi di vitalità.

La chioma di un fico è bella da vedere, dona verde e ossigeno a qualunque spazio esterno. Ma se troppo folta, ovviamente, non farà altro che togliere luce e aria ai frutti, per cui “spuntarla” è d’obbligo onde evitare questi effetti. L’effetto visivo dell’albero sarà comunque eccelso e si avranno inoltre i frutti.

Molti rami, poi, tendono a crescere parecchio dopo tanto tempo e vanno semplicemente accorciati, così da stimolare la germogliazione. Proprio per quanto riguarda i germogli, alcuni non sono fruttiferi e si denominano “germogli d’acqua”. Si tratta di gemme in tutto e per tutto dormienti che tolgono solo nutrimento e vanno eliminati.

Come potare

Gli strumenti migliori per potare il fico sono di norma molto affilati, naturalmente, quindi se si ha manualità si può provvedere personalmente, altrimenti, ancora una volta, meglio demandare a professionisti. Le cesoie da giardino sono perfette per i piccoli rami e per le rifiniture più precise a cui provvedere, ma serve anche altro.

Una sega da potatura è quantomai indispensabile per rami più grossi e difficili: ne esistono di varie grandezze e tipologie, però non va dimenticato che qualunque attrezzatura va usata dopo un’accurata pulizia e persino disinfezione, se necessario. Questo perché le malattie da pianta a pianta si possono trasmettere come nel mondo animale.

I guanti protettivi non sono un optional, se si vuole lavorare in sicurezza, proprio come le custodie per riporre l’attrezzatura. Va tenuto conto che la potatura ideale si effettua almeno una volta l’anno, anche se i periodi migliori, come visto, sono due. Quindi non è necessario averla sempre a portata di mano.

Alto è più bello

Qualora si desideri stimolare anche la crescita in altezza del tronco, bisogna armarsi di pazienza e di competenze adeguate, ma non è impossibile, anzi. Va individuato in primis un germoglio centrale che fungerà in qualche modo da impalcatura di base, quindi concentrarsi su quello per il resto del lavoro che dura qualche anno.

Gli altri germogli vanno eliminati potandoli, in questo caso, proprio per indurre la pianta a svilupparsi in altezza piuttosto che in “larghezza”. Il tronco avrà ben poche appendici laterali e crescerà in verticale. L’alto fusto può essere bellissimo, ma in qualche modo meno semplice da gestire per la raccolta dei frutti.

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