Umidità in casa? Ecco i trucchi per sbarazzartene per sempre

Vero e proprio elemento da considerare sotto ogni punto di vista, l’umidità, in particolare in casa e negli ambiti dove siamo soliti vivere e lavorare, può costituire un fattore scatenante di disturbi che possono anche diventare malattie. La regolarizzazione dei livelli di umidità spesso passa anche da alcuni problemi decisamente comuni.

Esistono numerosi strumenti ed indizi per comprendere effettivamente se l’umidità casalinga risulta essere un problema, e potenzialmente un fattore scatenante che genera poi successivamente problemi. Inoltre livelli troppo elevati possono rovinare anche parte del conesto edilizio, dalla muratura fino ad intere sezioni di abitato, portandoci a dover rimediare in modo anche costoso.

Non tutti i sistemi “anti umidità” sono però radicali, ed in parecchi casi possiamo portare alla risoluzione di questo problema ancora prima di soffrire gli effetti, che come detto possono avere un effettivo tipo di impatto anche molto serio. A partire da alcuni consigli preventivi, quali sono i metodi per sbarazzarsi dell’umidità?

Umidità: cause

Come ogni elemento ambientale anche l’umidità non ha spesso una sola causa, ma è la conseguenza complessiva di vari elementi, nel caso di una intera abitazione o di una singola stanza si fa riferimento diretto al contesto di vapore aqueo che permane in maniera particolare in una o più locali tendenzialmente chiusi.

Le cause sono disparate, dalla posizione geografica, fino a difetti di costruzione e di mantenimento di fondamenta e pareti, ma anche infiltrazioni ed una forma di isolamento che non opera al 100 %. Inoltre questa può essere causata anche dalla condensa, che è a sua volta incentivata da una areazione non sufficiente.

Anche abitudini conosciute e diffuse come quella di far asciugare gli abiti in casa, così come l’uso costante di alcuni metodi di riscaldamento, uniti ad una scarsa ventilazione aumentano di molto la presenza potenziale di umidità in casa, che come ogni altro valore per non sviluppare problemi deve essere profondamente in equilibrio.

Gli effetti dell’eccesso di umidità

Mediamente i livelli di umidità ambientale in casa non dovrebbero superare il 60 % in estate, e poco meno del 50 % in inverno, in condizioni medie. Eccessi portano ad una maggiore frequenza di malattie tipiche stagionali, dall’influenza al raffreddore, oltre a portare un generale abbassamento delle difese immunitarie del nostro organismo.

In particolar modo per chi ha problemi preesistenti di tipo respiratorio, l’umidità può essere un fattore anche per gli allergici alle condizioni ambientali, senza dimenticare che l’iperumidità può impattare anche in merito alle pareti, e portando la formazione di macchie, e conseguentemente delle forme di muffa sulle superfici, anche all’interno.

Troppa umidità in una casa incentiva anche una più concreta difficoltà nel guarire da infezioni e può anche aumentare lo stress effettivo, in particolare se passiamo molte ore di continuo nell’abitazione, andando quindi ad impattare in un insieme di eventi non positivi per la nostra salute anche mentale, come facile da immaginare.

Come ridurla

Diverse azioni ed abitudini possono portare una concreta riduzione di questo contesto, a partire banalmente da favorire il ricambio di aria costante, anche quando possibile, in inverno. Il ricambio di aria infatti è il primo step da tenere sempre in considerazione anche per evitare il fastidioso effetto dell’aria viziata , molto comune.

Evitare di mantenere troppe piane in casa, ed al tempo stesso evitare di far asciugare gli abiti post lavaggio dentro il nostro abitato, in quanto questo contribusce parecchio ad aumentare l’umidità.
Importante anche provvedere all’esterno, se sono presenti accumulatori di acqua, anche grondaie e canali di scolo intasati, oltre a presenza di serbatoi di vari condizionatori o riscaldamento.

Ridurre anche l’uso di impianti di riscaldamento ” a manetta ” oltre a vaporizzatori che in condizioni chiuse, portano questi livelli ad umentare. Al contrario possiamo fare affidamento su un deumidificatore, più o meno grande, anche più di uno, oltre a fare ricorso ad un misuraore di umidità, ovvero un igrometro.

Cose da ricordare

L’umidità interna può essere anche dovuta come detto ad un mancato “cappotto” isolante, tra interno ed esterno, per questo vanno valutati elementi come elementi isolanti, doppi vetri e simili. La maggior parte dell’umidità radicale infatti resta “residua” proprio nelle pareti, specialmente quelle poco isolanti, condizione che può generare la muffa.

Si tratta quindi di un valore da misurare in primo luogo e poi valutare correttamente se regolarizzarlo oppure meno, attraverso vari agenti. Molto spesso basta acquisire delle corrette abitudini per portare una riduzione evidente dell’umidità in casa, anche oltre il 15 % di media, pur senza usando soluzioni eccessivamene di tipo radicale.

Lascia un commento