La 1000 lire ha rappresentato un taglio monetario dall’estrema importanza economica ma anche fortemente di carattere simbolico che ha avuto una storia per durata molto lunga, paragonabile a quella dell’intera lira, fin dagli albori, ed arrivando ad un cambio di percezione con gli esemplari dal valore facciale minore rispetto al passato.
A lungo la 1000 lire ha costituito un ingente quantitativo di denaro, mentre nella seconda metà del XX secolo ha identificato una banconota sempre più comune, fino a costituire il taglio minore, ma non per questo più trascurabile dal punto di vista collezionistico. Solo alcuni pezzi però oggi valgono tanto.
Valutazioni che possono arrivare fino a 20 mila euro sono infatti rari, ma non impossibili: la longevità della banconota è testimoniata anche da una capacità molto spiccata da parte di tantissimi esemplari. Per ottenere una valutazione del genere è ovviamente necessario puntare sulla banconota giusta ma non solo, come vedremo di seguito.
La storia iniziale della 1000 lire
Fino agli anni 40 del XX secolo il taglio di banconota da 1000 lire è stato l’unico effettivamente disponibile presso la popolazione, attraverso un decreto che limitava proprio a 1000 lire la carta moneta dal valore facciale più alto. Del resto fino alla metà del secolo scorso questo ammontare di denaro era considerevole.
Basta pensare all’oramai iconica canzone di fine anni 30 Se potessi avere Mille lire al mese che configurava un eccellente stipendio, praticamente doppio a quello di un tradizionale operazio italiano ai tempi. Le banconote da 1000 lire hanno iniziato a circolare fin dalla seconda metà dell’Ottocento, in varie versioni oggi molto ricercate.
Le prime emesse negli anni 70 dell’Ottocento attraverso la Banca Nazionale del Regno d’Italia, si trattava di grossi biglietti emessi singolarmente dalle città italiane come Genova, Torino, Napoli, Roma e così via. Il valore di questi esemplari oggi è molto alto soprattutto se si considerano ottime le condizioni di conservazione, tra i 5000 fino a 20 mila euro
Gli esemplari del 900
Non meno interessanti sono i pezzi concepiti successivamente i primi ad essere sviluppati dalla Banca d’Italia risultano essere tra i più longevi, e conosciuti come “Grande M” per via della grande iniziale che contraddistingue la scritta visibile sul pezzo. Questi esemplari stampati dalla fine dell’Ottocento fino al 1950 sono molto interessanti.
Visibili anche in vecchi film, sono stati impiegati fino al 1953, con relativamente poche differenze rispetto al disegno originale. I modelli più apprezzati sono quelli iniziali, ma anche quelli stampati durante la seconda guerra mondiale che sono difficili da reperire in ottimo stato, e possono valere fino a 1500 euro come valutazione media.
Rilevante anche uno dei primi esemplari concepiti nel secondo dopoguerra, ossia l’Italia ornata di Perle, che può avere un valore molto variabile da circa 100 euro per un pezzo in buono stato fino a oltre 1700 euro per uno mai circolato e quindi in condizioni assolutamente perfette, come testimoniato da varie aste.
Le 1000 lire recenti
Molto longeve, seppur distribuite in due esemplari diversi, le 1000 lire con Giuseppe Verdi, la prima serie concepita negli anni 60 su carta bianca, e la seconda dal 1969 fino al 1981 di colore beige. La prima può valere tra i 150 fino a 750 euro, nel caso riusciamo a trovare esemplari con un seriale tra A42 e L43 oppure i pezzi che iniziano per Z o per X.
La seconda serie vale di meno essendo meno rara, però è possibile comunque aspettarsi una valutazione interessante, seppur variabile compresa mediamente tra i 40 ed i 250 euro, per gli esemplari sostitutivi che iniziano per X, se questi terminano per E oppure per M. Naturalmente sono molto incidenti le condizioni di conservazione finale.
Gli ultimi decenni dello scorso secolo sono stati contraddistinti da una generale svalutazione importante della lira, che si è arcuita in particolare dagli anni 70 in poi, e danche la 1000 lire ha avuto un netto cambio di valore effettivo evidenziato dalla nascita di esemplari dalla circolazione maggiore ma dal minor valore facciale.
Gli ultimi esemplari
Nel corso degli anni il valore delle 1000 lire si è ridotto da renderle banconote comuni. Gli esemplari come quelli con Marco Polo hanno valgono da circa 10 euro se in buono stato fino a 200 euro se possiediamo gli esemplari della prima serie (che iniziano con AA) oppure i sostitutivi che possono arrivare fino a 120 euro (iniziano con una X).
Le famose quanto diffuse Montessori, le ultime 1000 lire cartacee della storia italiana, emesse dal 1990. Le più interessanti sono quelle della prima serie che iniziano per AA e terminano con A (valore fino a 210 euro), oppure le sostitutive che iniziano con XA, in questo caso il valore è compreso tra i 100 ed i 220 euro.